Noto per la sua limpidezza, il canale di Fasana unisce la località alle isole Brioni, e qui, sulla «terraferma» la pesca inizia ad essere presente già nel Medio evo, e lo è ancora, fino ai giorni nostri. Lungo i due moli fasanesi, nel porticciolo, fluttuano i pescherecci e le imbarcazioni, le passere e le battane che di sera salpano con le lampare, mentre di mattina, si sente lo strepitio della gente. La pesca è simbolo di comunanza familiare: ancor oggi qui vediamo le laboriose donne fasanesi che, dopo ritorno dei loro pescatori, puliscono e rassettano le reti.
Sardelle, sardoni, scombri e lanzardi… ecco i pesci più comuni nelle reti fasanesi!
Oggi quasi tutta l’offerta turistica qui a Fasana e Valbandon è incentrata attorno alla sardella.
La tradizione della località turistica e di pescatori è rivolta, col cuore e con l’offerta, al mare, ad una sfida che raduna in riva gli esperti pescatori fasanesi, i bambini e i genitori, i turisti e gli argonauti moderni. Questo è l’invito in un ambiente nel quale si sentiranno i discorsi dei pescatori sulla fortuna e l’arte, sulle secche e le poste, la misericordia e l’impietosità del vento e delle onde, attraverso delle storie nelle quali echeggia la parlata degli antenati e le sfide dei tempi nuovi.
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