La Batana è un’imbarcazione caratteristica, uno dei simboli dei pescatori istriani e dalmati. Trattasi di un’imbarcazione molto vecchia, lunga dai quattro ai 5,5 metri. Le principali caratteristiche della batana sono: un piccolo guado, il fondale dritto e il piallaccio inclinato. La batana ha la statura della prua drittamente inclinata, e non ha il cavalletto. Una volta aveva le vele a forma triangolare, e l’albero passava attraverso la panchina. Erano caratteristiche le vele dipinte, e ogni famiglia aveva il proprio segno distintivo dal quale veniva conosciuta. Molti pescatori possiedono una tale imbarcazione, e d’estate gareggiano navigando con le batane.
La corvetta di legno denominata “Fasana”, era una nave scuola della marina austro – ungarica.
Aveva un ponte diritto e una prua particolare inarcata all’indietro. Nel periodo tra il 1871 e il 1873 solcava i mari asiatici. Dal 1889 al 1893 la corvetta “Fasana” per ben due volte circumnavigò il mondo, promovendo il nome della nostra piccola località. In occasione del primo viaggio intorno al mondo, le venne assegnato il compito di trovare il capitano John Orth, scomparso in Sud America.
Nell’anno del Signore 1379, il quinto giorno del mese di maggio, nel canale di Fasana ebbe luogo la grande battaglia navale della quarta guerra tra Venezia e Genova, conosciuta come “LA GUERRA PER CHIOGGIA”. Nella lotta tra Genova e Venezia per il predominio del levante, nel 1376 la “SERENISSIMA” occupò l’isola di Tendos alle porte dei Dardanelli. Genova decise di attaccare la Repubblica di San Marco, inviando l’ammiraglio Luciano Doria nell’Adriatico settentrionale. La flotta veneziana, composta da 21 imbarcazioni (16 trireme), salpò dal porto di Pola, sotto la guida di Vettor Pisano e si scontrò con 22 galee genovesi, che stavano giungendo dalla baia di Veruda. Doria morì da eroe, mentre la sua flotta catturò ben 15 imbarcazioni con oltre 2000 uomini.
In battaglia e in mare perirono più di 1700 uomini. Pisano si salvò fuggendo a Parenzo e a Venezia, con le rimanenti 6 imbarcazioni. Successivamente i genovesi saccheggiarono Rovigno, Duecastelli, Umago, Grado e temporaneamente occuparono Chioggia. In questo modo, da sud, potevano minacciare la laguna veneziana, dove risiedeva il Doge Andrea Contarini. L’anno successivo i genovesi lasciarono anche Pola, dove incendiarono l’archivio cittadino, saccheggiarono le reliquie di valore e le porte bronzee della cattedrale e misero in catene 1300 galeotti. Pisano, dopo esser riuscito a scacciare i genovesi, soccombe alle ferite di guerra. Lo rimpiazzò Carlo Zeno, che gia in precedenza, con un’altra flotta, aveva occupato il mare Tirreno e l’Egeo. Genova infine si arrende e firma la tregua nel 1381 a Torino. Da allora Venezia diventa la più grande potenza marinara e commerciale del mediterraneo orientale.
A Fasana non si trova più la villa «Oceana» …che una volta guardava il mare tra il porto fasanese e la pineta dall’omonima denominazione. Qui le trascorreva le vacanze Antonio Smareglia (1854-1929), il compositore dell’opera «Oceana» la cui prima fu diretta nel 1903 a Milano dal famoso Toscanini.
Le rive si rammentano di molti statisti e politici, e di personaggi famosi della vita artistica, sportiva, economica e scientifica, della moda e del jet set. Fra di loro ricordiamo, l’imperatore Francesco Giuseppe I, James Joyce, Thomas Mann, Douglas Fairbanks, Guglielmo Marconi, Josip Broz Tito, Nehru, Naser, Indira Ghandi, Ho-Ši-Min, Henry Kissinger, la regina Elisabetta II…. Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Richard Burton, Mario del Monaco, Naomi Campbell, Placido Domingo…
Il centro storico di Fasana dalle forme semplici e costituito da edifici a due piani, presenta un complesso nel quale ogni sruttura ha una sua architettura: la porta verso il mare, la porta nel muro in direzione del vicino di casa e la porta sul retro…
Questo edificio composto, in condizioni normali consente di condurre una vita di famiglia, mentre ai tempi degli assalti, questi edifici così uniti, diventavano una fortezza. Grazie alle porte laterali, i difensori all’interno degli edifici fra loro comunicanti, hanno più possibilità di difendersi. Queste possibilità polivalenti di organizzazione e protezione, erano usate dalla popolazione fasanese durante gli attacchi degli uscocchi e dei pirati marini. Uno dei palazzi davanti a questo complesso da difesa reca sulla traversa l’anno di costruzione
La rondinella e’ la via piu stretta di Fasana, denominata cosi’ perche’ secondo i racconti dei vecchi fasanesi era talmente stretta che soltanto le rondini potevano attraversarla.
La chiesa dei SS. Cosma e Damiano si trova a minore altezza dal mare – soltanto un metro.